Bere champagne senza dover aspettare l’occasione o il piatto importante ovviamente si può. Ecco dieci abbinamenti con piatti semplici che appartengono a un’innocua quotidianità, accessibile a tutti. Lo champagne infatti, più di ogni altro vino, ha sempre un bisogno viscerale di cibo al suo fianco.
Mortadella - Senza dubbio uno dei migliori abbinamenti possibili, la grassezza dolce della mortadella bilancia strepitosamente le bollicine dello champagne, enfatizzandone reciprocamente gli aromi. E’ straordinario notare come questo abbinamento è talmente preciso che previene l’istinto nell’utilizzo del pane sulla mortadella
Prosciutto - Questo abbinamento permette l’aumento significativo nella percezione dell’aroma proveniente dalla stagionatura del prosciutto. Bisogna però avere l’accortezza di abbinare prosciutti molto grassi e non eccessivamente salati. Il sale e l’acidità non sono buoni compagni.
Parmigiano - In Franciacorta è oramai abbinamento tradizionale, il segreto di questo incastro risiede nell’aroma del parmigiano, che con i suoi cristalli di calcare sprigiona nello champagne un innalzamento aromatico delle percezioni del lievito; piacevole, ininterrotto.
Gamberi e scampi - Molto grassi, saporitissimi ma non salini, aromatici. Binomio particolarmente azzeccato soprattutto con gli Champagne Blanc de Noir, profumati e contorti. Le bollicine si liberano del grasso, mentre l’aroma dei crostacei, dirompente e prepotente, trova pane per i suoi denti con i profumi di una bolla pinot nero 100%, ottimi anche con le bolle rosate.
Salmone affumicato - L’affumicatura si lega in modo compatto con l’aroma di pane dei lieviti dei grandi champagne; per questo abbinamento si prediligono Cuvée complesse e di lunghe soste sui lieviti per poter sostenere i sapori forti dei pesci affumicati. Anche le aringhe affumicate, ottimo abbinamento.
Sashimi - Se nei sushi bar di tutto il mondo il 99% dei clienti ordina birra, non vedo perché uno champagne non dovrebbe abbinarsi meglio. I crudi di pesce, grassi, ma delicati al gusto, trovano ampio spazio in champagne non troppo violenti, come ad esempio i Satén o gli Chardonnay 100% con affinamenti sui lieviti moderati.
Alici fritte - Anche se un cartoccio di alici fritte a prima vista possa stonare con le raffinate grafiche delle etichette di champagne, c’è la certezza sensoriale che da sempre questo abbinamento rasenta la perfezione. Il fritto, che per sua natura vuole bollicine, si equilibra e aumenta i profumi del vino e ne esalta sapori del pesce. Un effetto domino crescente, difficile fermarsi.
Pollo coi peperoni - Piatto estivo, e poiché i peperoni sono estivi, si sposa bene con la piacevolezza di una bollicina rinfrescante; le carni delicate del pollo e la dolcezza dei peperoni fanno da apripista alle note di lievito, quindi di pane, che si fondono perfettamente in questo abbinamento. Il piatto è per sua natura grasso e unto e sfrutta bene l’anidride carbonica come sgrassante. Pinot Meunier in purezza il non plus ultra.
Polpo e patate - L’insalata di mare più popolare d’Italia, il sapore del polipo è predominante e mai troppo invasivo. Un ottimo abbinamento con tutte le cuvée di Chardonnay non troppo invecchiate, acide e fresche. Le patate e l’olio si abbinano alla bollicina, mentre i sapori del vino si amalgamano fin troppo bene con il polpo, enfatizzandone il sapore del mare.
Supplì - L’icona dello street food, quella autentica, viene senza dubbio rappresentata dal supplì. In questo abbinamento si abbracciano fritto e bolla, riso e vino, cibo caldo e vino fresco. Senza dubbio il binomio gastronomico che avvicina due realtà molto lontane, lusso e strada, eppure così amiche.